|
Simil-Lariano con Forno di Casa
(24/02/2015) |
|||||
|
Come avevo detto nelle Conclusioni della mia presentazione precedente, Verso un Lariano con Biga Classica, dovevo far lievitare di più la forma finale e partire da una temperatura più alta in cottura, e questo ho fatto, aggiungendo però un esperimento con un certo rischio: fare la Biga Classica esclusivamente con farina Tipo 2, in modo da eliminare completamente la 00. Il risultato è stato ottimo, dimostrando che è possibile fare una Biga Classica a lunga fermentazione anche con farine di forza non estrema (la Buratto Marino è comunque una farina con W 280, piuttosto alta per le farine di Tipo 2). Questo risultato mi permetterà di fare altre sperimentazioni nel futuro, ma andiamo con ordine, e vediamo quanto ottenuto ora. 200 gr di farina Tipo 2 Marino Impasto con la foglia fino ad ottenere una massa che metto in ciotola chiusa
Lascio a temperatura ambiente (22 ºC con ±1 ºC) per 21 ore, quando è diventata così
La taglio a pezzetti per usarla nell'impasto finale:
L'impasto finale è composto da: la Biga metto tutte le farine impastate con 210 gr di acqua in autolisi per 3 ore e mezza. La prima ora a temperatura ambiente e poi in frigo.
Inizio ad impastare con la foglia, a velocità minima, per evitare schizzi, dato che gli impasti non assorbono immediatamente l'acqua. Dopo circa 5 minuti l'impasto si è amalgamato e raccolto sulla foglia. Fermo l'impastatrice, tolgo l'impasto dallo strumento, aggiungo il sale e riprendo ad impastare con il gancio a velocità 2. Dopo circa 7 minuto ho ottenuto un impasto ben incordato, liscio ed omogeneo, elastico quanto serve. Lo porto sul marmo infarinato ed effettuo un discreto numero di pieghe, per dargli più struttura, dato che è piuttosto morbido, poi lo raccolgo a pagnotta e metto in ciotola.
Lascio lievitare per 15 minuti, poi effettuo una doppia serie di pieghe a tre
Rimetto in ciotola e ripeto le pieghe altre due volte ad intervalli di 15 minuti. Dopo la terza piega l'impasto cambia sensibilmente struttura, perdendo parte della morbidezza. Lascio lievitare per altri 15 minuti, per un totale di un'ora.
Potete anche vedere un video dell'intera preforma.
Lascio riposare coperti con un panno per un quarto d'ora, poi li formo a batard, o a pagnottella, se preferite il termine
Potete anche vedere un video dell'intera procedura di formazione. Metto poi nei Banetton con la parte sigillata in alto
Lascio lievitare così coperti per 2 ore a temperatura ambiente (22 ºC o leggermente superiore), quando sono diventati così
Ribalto sul marmo e faccio dei tagli trasversali profondi e leggermente inclinati
Inforno a 240 ºC con la refrattaria in basso. Lascio a questa temperatura per 10 minuti, spruzzando un paio di volte dell'acqua sulle pareti del forno per formare vapore. Poi abbasso a 190 ºC per 35 minuti. Spengo il forno e lascio ancora il pane dentro con lo sportello in fessura per circa 15 minuti.
e questi i filoncini individuali e il loro interno
Conclusioni Come ho detto e ripetuto, non è il Pane di Lariano di Valentino il Mago del Forno a Legna che mi ha fornito il pane per 15 anni dal suo forno nelle campagne di Grottaferrata. Non solo non è cotto in un forno a legna, e si vede, ma ha anche una pezzatura di circa 400 gr, e non il chilo minimo dei filoni del Lariano autentico. E la differenza nella cottura e nello sviluppo della mollica si sente. |
|||||